mercoledì 28 settembre 2011

VINCITORE BANDO STORIE DI LAVORO

COMUNICATO STAMPA DEL 28/09/2011

MADEINCHINA di Roberto Capaldo
è il Vincitore Bando Storie di Lavoro
Menzione speciale a Brugole di ProximaRes
e a Schiavi in Mano di EmmaATeatro


Il Bando Storie di Lavoro alla sua prima edizione è realizzato in collaborazione tra alcune Officine Culturali: Officina della Tuscia, Officina della Bassa Sabina e Officina Triangolo Scaleno, con il sostegno della Regione Lazio Assessorato alla Cultura, e promosso da Accademia della Tuscia, da Associazione ARCI Percorsi e Venti Chiavi Teatro.
Ferdinando Vaselli, direttore del Festival “Storie di lavoro”, si è mostrato soddisfatto sia per la qualità che per la quantità di progetti arrivati in risposta al Bando, ben 79 progetti scenici provenienti da tutta Italia.
La giuria ha decretato lo spettacolo MADEINCHINA vincitore della prima edizione del Bando Storie di Lavoro. Lo spettacolo del 2010 è liberamente ispirato alla vera storia di due contadini cinesi, di e con Roberto Capaldo con la collaborazione alla regia di Marco Ferrara e Fabrizio Di Stante, allestimento video a cura di Marco Ferrara maschere in cuoio di Piero Ottusi, pupazzi di Antonio Catalano, consulente per la cultura cinese Diang Zuanfheng, prodotto con il sostegno di Casa degli Alfieri/Universi Sensibili, Teatro Labrys in collaborazione con Impresa Teatrale f.lli Meucci.

MADEINCHINA è un monologo capace di raccontarci in modo non banale il presente senza dimenticare di essere a teatro e non ad un comizio, un tentativo di coniugare linguaggi diversi che merita attenzione . MADEINCHINA possiede un'energia legata ad un lavoro artistico maturato nell'arco del tempo fuori da manierismi modaioli, una struttura drammaturgica e scenica mobile con continui rimandi ad una rappresentazione che coniuga teatro di narrazione e d'attore, commedia dell'arte ed elementi oleografici del teatro tradizionale cinese e delle ombre, e che racconta una storia di sfruttamento apparentemente lontano ma che invece ha un chiaro riflesso sulle nostre esistenze.
Capaldo, con un'energia attoriale maturata nel suo percorso che va dal terzo teatro alla commedia dell'arte, un teatro spesso a contatto con il pubblico, porta in scena un monologo che, come pochi altri, riesce a restituire un linguaggio personale fuori dagli schemi, un monologo intenso e divertente, surreale e tragico.
Una modalità di fare teatro che trae la forza da una reale necessità politica ed esistenziale, intima ma al contempo a stretto contatto col presente.


Vista la qualità delle proposte pervenuteci meritano, secondo la giuria, una menzione speciale Brugole di ProximaRes, di Lisa Nur Sultan con Elisa Lucarelli, Leonardo Maddalena, Emiliano Masala e Schiavi in mano di EmmaATeatro con Fabio Monti.

Il primo, attraverso un linguaggio semplice e non banale, racconta la generazione dei trentenni, la generazione ikea, un continuo movimento che genera una condizione di precarietà esistenziale. Un viaggio, attraverso una scenografia pensata modulare come i mobili svedesi, che monta e smonta ma senza riuscire a costruire niente.

Schiavi in mano di EmmeA Teatro invece entra nella cronaca giudiziaria e lo fa attraverso il racconto della fabbrica ex-Eutelia di Arezzo. Un tema che potrebbe essere declinato attraverso il linguaggio giornalistico, ma che attraverso le mille voci che Fabio Monti interseca come un suono che si fa unico, sembra andare molto più a fondo, superarne i confini per raccontare la condizione del lavoro nel nostro amato Paese.

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